La resina, prima utilizzata soprattutto nelle pavimentazioni delle strutture industriali, oggi viene scelta per pavimentare o rivestire superfici di uffici, esercizi commerciali, showroom e abitazioni.
La posa classica prevede dapprima l’applicazione a rullo di un primer fissativo per prevenire il degrado del fondo, migliorarne la conservazione e creare una barriera all’infiltrazione; quindi la stesura della resina autolivellante attraverso l’utilizzo di spatole dentate ed infine la posa dello strato protettivo, una verniciatura a film in resina trasparente lucida o opaca se il colore è stato affidato allo strato di fondo.
Per la sua composizione è:
– resistente ai graffi e alle abrasioni.
La resistenza all’usura dipende dai componenti, dai granulati incorporati in superficie e dall’indurente impiegato durante la posa.
– impermeabile.
Le pavimentazioni in resina possono essere considerate idrorepellenti ed oleorepellenti, purché in buono stato di conservazione, grazie alla struttura molecolare estremamente chiusa.
– antisdrucciolo.
I pavimenti in resina, per la struttura molecolare estremamente chiusa, sono scivolosi in presenza di liquidi, ma l’inconveniente si elimina realizzando una micro rugosità superficiale, ottenuta mediante la distribuzione uniforme sulla superficie di granuli duri, spolverati e incastonati nello strato di finitura. La scelta della rugosità va calibrata in funzione della sicurezza e della pulizia.
– resistente agli urti.
La resistenza all’urto di un pavimento in resina dipende principalmente dalla miscela resina/indurente, ma soprattutto dalla natura della resina.
Vediamo nel dettaglio quali sono le caratteristiche che l’ hanno portata al successo:
– l’infinità di finiture: spatolata, spugnata, sfumata, opaca, lucida o satinata; colorata, monocromatica o arricchita da disegni ad hoc; completata da elementi come paillettes, bottoni o altri piccoli oggetti.
– è una superficie monolitica, senza fughe, e ciò contribuisce a dare uniformità agli ambienti. Può essere applicata anche su pareti, scale ed altra superficie.
– facilmente sovrapponibile al pavimento preesistente evita la rimozione dello stesso con notevole risparmio in tempi e costi (lo spessore medio è di soli 3/4 mm); non supera lo spessore delle soglie, consentendo di mantenere le porte e gli infissi in uso.
– le pavimentazioni in resina sono facili da pulire (acqua e detersivi non abrasivi ) e non sono attaccabili da muffe e batteri, garantendo un’accurata igiene.
Sono veramente irrilevanti, quindi, i motivi per non scegliere questa finitura.
L’ho consigliata per un appartamento che ospita quattro persone, due dei quali bambini piccoli, due gatti ed un cane.
Trovate il progetto nel Portfolio.