Ognuno di noi fa un percorso sia scolastico che lavorativo e durante questo percorso fa degli incontri, che possono essere fugaci, fortuiti o duraturi.
Dopo la laurea in architettura, come la maggior parte dei laureati, ho fatto la gavetta in diversi studi e devo ammettere che, insieme alla mia sensibilità in materia di colori, texture e materiali, hanno contribuito a formare l’architetto che sono oggi.
Mi sono occupata di progettazione di edifici, di uffici, di showroom, ma è stato con le ristrutturazioni per i privati che ho iniziato a valutare meglio i materiali e ad apprezzarne le loro peculiarità.
Proprio nel periodo che ha dato il via alla mia indipendenza lavorativa, ho iniziato a interessarmi al mondo di Altaeco Spa. Sotto questo nome troviamo i brand che tutti conosciamo bene: Ceramiche Bardelli, Ceramica Vogue e Appiani. Sono per me da sempre sinonimo di qualità e design e, ognuno con le proprie caratteristiche, capaci di interpretare la tradizione italiana in chiave contemporanea. Diversi i bei progetti in cui ho potuto giocare con gli infiniti colori di Ceramica Vogue, con i mosaici di Appiani e con le famose piastrelle Bardelli firmate da Fornasetti, Ronald van der Hilst, Ruben Toledo, Maddalena Sisto, Marcel Wanders, Nigel Coates solo per citare alcuni.
Oggi voglio soffermarmi proprio su due nuove collezioni di Ceramica Bardelli, davvero straordinarie. Anche se dissimili e ideate da due studi di design per motivi a sé stanti, le trovo estremamente legate tra loro per presenza scenica; i designer sono riusciti a creare un dialogo tra passato e futuro e un gioco sapiente di linee, che formano patterns geometrici di forte impatto.
Mi riferisco alla collezione Palladiana, opera di Studiopepe, e alla collezione Corrispondenza di Dimore Studio. Come vedete i designer tirati in causa da Ceramica Bardelli non hanno bisogno di presentazione. Sono tra gli studi milanesi (per non dire italiani ed internazionali) più interessanti e in voga da diversi anni. Il loro percorso visivo è anche un percorso emotivo, capace di prendere ispirazione dal passato per riportarlo alla luce, trasformato, reinterpretato, riattualizzato e al contempo visionario.
- Studiopepe – Arianna Lelli Mami e Chiara Di Pinto
- Dimore Studio – Emiliano Salci e Britt Moran
Inizio con il parlarvi della Palladiana.
Questo nome non è nuovo, visto che la palladiana o opus incertum altro non è che un tipo di pavimentazione composto da scarti di marmo o di pietre di tagli diversi e irregolari. Il suo nome deriva da Palladio che di questa tecnica ha fatto uso in molti edifici.
Studiopepe realizza la Palladiana, ma accosta materiali diversi per tipologia e natura, come pietre, gessi, cementi, tessuti e legno, li miscela sapientemente creando sfumature di colori e mezzitoni. Il gioco che si realizza interagisce con l’ambiente circostante senza prevaricarlo per esaltare, invece, le valenze estetiche dell’interior design.
Quattro le famiglie di colore: grigio chiaro,
nero antracite,
beige
e una versione policroma con tonalità pastello.
La collezione si completa con altre 3 varianti, decorate nelle tonalità grigio, nero e beige, pensate per arricchire ulteriormente la sua versatilità.
L’alfabeto cromatico sviluppato da Palladiana, grazie all’utilizzo di colori morbidi e nuance terrose, dà alla collezione un risultato finale moderno ed estremamente contemporaneo. Una gamma di colori, raffinata e perfetta, per valorizzare qualsiasi ambiente residenziale o per impreziosire pavimenti o rivestimenti di ambienti extra residenziali.
Palladiana, con i suoi abbinamenti cromatici insoliti e i suoi schemi decorativi sempre diversi, richiama quel tocco di eleganza e pregio tipico delle grandi dimore signorili italiane, che hanno contribuito a diffondere nel mondo il gusto raffinato del design italiano sin dai tempi più antichi.
La collezione Corrispondenza nasce da un evento fortuito, come gli incontri di cui vi parlavo all’inizio. Il designer Emiliano Salci trova un libro risalente agli anni ’30 o ’40 del secolo scorso, in cui vede fogli di lettere, di corrispondenza appunto, piegate in diversi modi. Questo gioco fatto di linee e figure geometriche ispirano la collezione, in cui l’imperfezione della manualità e dell’artigianalità crea un mondo tribale, un caleidoscopio policromo dai toni smorzati e morbidi, dove sette disegni geometrici essenziali si intersecano tra loro per suggerire la magia delle sfaccettature degli origami.
Corrispondenza, grazie allo schema geometrico e ai colori vivaci e ricercati, è una collezione ricca di dettagli capace di rendere semplice e sofisticato ogni progetto di interior design. In virtù della sua produzione manuale, ogni piastrella differisce dalle altre, divenendo unica nel suo genere e ideale complemento d’arredo, elegante e raffinato.
Adatta per essere posata a rivestimento o a pavimento, la collezione Corrispondenza è composta da sei tinte unite in abbinamento, disponibili nel formato 20×20 cm, spessore 7 mm.
Non so se voi avete colto tra loro quella possibilità di dialogo che io ho avvertito in entrambe le collezioni. Vi lascio però con una foto scattata da Helenio Barbetta per Elle Decor, durante il Cersaie 2017 presso lo stand Bardelli; questa immagine visivamente interpreta il mio pensiero.
via Instagram
Le foto del servizio sono state fornite da Ceramica Bardelli.